3 splendidi motivi per scrivere (e altri 1000 che si possono immaginare)

Cosa vuoi fare da grande? La scrittrice. Avevo 4 anni, non so come me lo ricordi, ma so che la mia risposta era questa.

Credo anche di averlo già scritto, perché è stata questa parola, ‘scrittrice’, che ha indirizzato la mia vita. Di fatto sono una giornalista, ma non so quanta differenza faccia per me. Certo, uno scrittore deve sapere ampliare, arricchire, allungare avvincendo. Un giornalista deve riassumere, chiudere, condensare: le famose 5 W (chi, cosa, dove, quando e perché, i mattoncini su cui poggiano le fondamenta del giornalismo) in fin dei conti valgono anche per alcuni generi letterari, e quindi anche se non posso definirmi scrittrice la ‘me stessa’ di 4 anni si sente tale.

Da quando ha iniziato a scrivere le prime favole ispirata dalla maestra Giovanna, che tanto teneva a far capire a noi testoline vivaci le differenze tra fiaba – la fabula del racconto popolare – e la favola – quella con la morale – non ho più smesso.

Anni dopo, invece di inventarle le avrei tradotte, certe favole: erano quelle di Esopo, meravigliose ed eterne come “La volpe e l’uva” e “La cicala e la formica”. Questa per me era la magia della scrittura, insieme alle “chiare, fresche et dolci acque” di Petrarca, alla “rosa fresca aulentissima” di Cielo d’Alcamo, a “quel ramo del lago di Como” manzoniano. Perché, sì, anche Alessandro Manzoni che tanto spesso viene vissuto come una costrizione dagli studenti ha una prosa meravigliosa e musicale. Per non parlare di Dante, di Dostoevskij, ma anche di Edgar Allan Poe, Jules Verne, Mary Shelley, la mia amatissima Jane Austen e via via arrivando a Jeffery Deaver, Giorgio Faletti, Khaled Hosseini, Guillaume Musso. Ognuno diverso e non paragonabile agli altri per stile, genere, fama e grandezza, ma tutti per me fonte di ispirazione. Leggere nutre la scrittura: sono due cose che vanno a braccetto. Inscindibili.

3 splendidi motivi per scrivere

  1. Scrivere fa sognare. I libri sono palloncini colorati che ci portano su su, nel cielo delle nostre fantasie: io non credo siano “cose da bambini”. Fantasticare e sognare sono linfa per la vita. Io questi sogni ad occhi aperti li traduco in parole scritte. Fiumi di parole (no, nessuna citazione, ma saluto i Jalisse – che ho avuto il piacere di intervistare) che scrivo a mano su miliardi di taccuini. Preferibilmente colorati.
  2. Scrivere fa bene. Farlo per se stessi è importante, è un momento di autenticità in cui il nostro sguardo interiore ritrova il suo vero sé. Sembra complicato, ma chi dipinge, chi scolpisce, chi fotografa, lavora a maglia, cucina, fa esattamente questo: guarda dentro se stesso e si ritrova. Per questo scrivere è meraviglioso.
  3. E lo è anche se lo si fa per lavoro. Anzi, forse lo è di più, perché si condivide ciò che di bello si incontra ogni giorno (ecco il terzo motivo: la condivisione). Scrivere è sempre stato il mio sogno, posso dire di aver preso il mio palloncino colorato e di essermici attaccata con tutte le forze. Nonostante molte quotidiane difficoltà (da qualche tempo preferisco chiamarle sfide), scrivere è un lavoro. Talvolta richiede un taglio, un colore più personale. Oggi vorrei condividere questo: la gioia di aver visto un bel concerto, e la soddisfazione di averlo scritto. Non solo per me, ma per chi vorrà leggerlo. Ritengo inestimabile il valore della condivisione: posso far sapere cosa di bello ho incontrato, e posso farlo sapere mettendo in circolo la bellezza. Poi sarà il gusto personale a decidere se piacerà ad altri come a me, ma ciò che conta è condividere il bello. Spero lo vorrete fare anche voi.

Un pensiero riguardo “3 splendidi motivi per scrivere (e altri 1000 che si possono immaginare)

I commenti sono chiusi.