Mr. Rain torna a Sanremo con “Due altalene”

Ed è proprio seduto su un’altalena che presenta la sua nuova, intensa canzone.

“Il gioco si fa un po’ più duro, abbiamo alzato quelle che sono le aspettative. Vogliamo fare bene”. Questo riassunto al massimo il senso della partecipazione di Mattia Balardi, cioè Mr. Rain, al prossimo Festival di Sanremo ormai alle porte. Grazie a “Supereroi”, lo sappiamo, la sua popolarità ha preso il volo. Grazie anche al Festival, quindi (in precedenza c’era stata l’esperienza di X Factor di cui avevo già scritto): oggi ha in bacheca 18 dischi di platino e 5 d’oro.

Mr. Rain canta “Due altalene”

Ci racconti quello che puoi della tua canzone?

“La nuova canzone nasce un po’ da Supereroi, un pezzo che ho scritto per raccontare un periodo veramente duro che ho vissuto. Ho usato la musica per darmi forza e non sentirmi più solo. Questa canzone è servita a tante persone ma soprattutto è servita a me, Mattia. Dopo “Supereroi” mi è cambiata la vita. Sentirmi dire ‘posso raccontarti la mia storia’ e comprendere come “Supereroi” si sia fatta strada nei cuori delle persone, aiutando o tenendo semplicemente compagnia durante un momento duro, è la mia vittoria. Ho sempre fatto musica per questo, per comunicare, perché sono introverso e a parole certe cose non le riesco a dire. Con la musica puoi fare del bene raccontandoti, e sapere di essere utile a qualcuno per me è la vittoria più grande. “Due altalene” nasce da “Supereroi”, grazie a cui ho vissuto un anno incredibile, incontrando moltissime persone e ascoltando le loro storie. Non vado a Sanremo per fare una gara con gli altri. L’anno scorso c’erano persone gigantesche, quest’anno è la stessa cosa. La mia missione sarà cercare di entrare nel cuore della gente, che arrivi primo, ventesimo, ultimo non mi interessa: sono sincero nel dirlo, sarebbe bello ma non vado al Festival per scalare una classifica. Vado per divulgare il mio progetto”.

Quando è nata “Due altalene”?

“La canzone è nata da tutto quello che mi hanno lasciato queste persone, non è stata scritta per Sanremo. L’ho riscritta almeno 10 volte. Parla di un padre che perde dei figli e poi ho aggiunto altre storie. Non c’è una vicenda sola nel testo, c’è quello che mi hanno lasciato dentro molte storie. Torno a Sanremo perché quello che le persone mi hanno raccontato mi ha fatto pensare e crescere”. E dunque a Sanremo “Ci vado sperando di entrare nel cuore delle persone perché questa è una canzone a cui tengo moltissimo”. Una storia che effettivamente si attacca dentro. Continua Mattia: “Questa persona è ancora in contatto con me, molto stretto. È un genitore, ma vorrei lasciare della privacy. Ha persone due figli in un modo bruttissimo, e questi figli erano miei fan. È stato un colpo al cuore per me. Dopo questa storia ne sono arrivate moltissime altre, nella canzone c’è chi ha subito la perdita di una persona casa, amori finiti, il coraggio nel chiedere aiuto… Dopo i miei live ho sempre fatto entrare delle persone nel backstage per ascoltare le loro storie e non credevo che una canzone potesse aiutare in un momento tanto duro. Torno a Sanremo per queste persone che mi hanno donato amore incondizionato”.

Hai detto di aver riscritto tante volte la canzone…

“Ho scritto la prima strofa e il ritornello, poi la parte finale. La seconda strofa l’ho finita al limite, un paio di settimane prima dell’annuncio del Festival. Ho sudato freddo. Tra l’altro al TG1 sono stato annunciato per penultimo ed ero preso malissimo. Per scrivere questo brano ho scavato in quel mio dolore di anni fa, quando ho perso una persona a cui volevo bene senza ovviamente paragonarmi al dolore di un genitore che perde i figli. Tutte queste storie che ascoltavo dopo i concerti mi lasciavano con il cuore a metà. E infatti sarà una bella sfida con me stesso cantare “Due altalene” al Festival, sono un po’ teso se penso a come dovrò gestire l’emozione. Il mio punto di forza? Credo la connessione che si crea con la gente”.

Hai pensato a un’esibizione speciale?

“La performance non prevedere un coro di bambini, come l’anno scorso. Sarebbe stata una forzatura e non sarei stato sincero con me stesso e con il pubblico, e io sincero lo sono sempre. Porterò delle immagini, sto pensando al modo per raccontare al meglio la canzone”.

C’è già un video?

“Sì, lo abbiamo già girato. Il concetto del clip si collega a tutto il disco che verrà e al suo titolo, e racconta meglio “Due altalene”. Il viaggio dell’album si chiude proprio con questo brano”.

Domanda sulla serata cover: “Io ero indeciso sulla scelta. Vi posso dire che ero spaventato, non sapevo cosa fare. Avevo delle idee ma non convincevano tutti. Domenica ho fatto una session in studio con Enrico Melozzi e ho trovato la cover: canterò “Mary” con i Gemelli DiVersi.È una cosa inaspettata, a mio parere. Inaspettatissima. Che ero in crisi con la scelta della cover lo sa anche il mio amico Sangio, mi aveva detto ‘tranquillo che la trovi’. Amici, Mr. Rain ne ha tanti sul palco: “Clara, Sangiovanni, Fred, Annalisa, ho sentito Alfa, ma ce ne sono tantissimi. Ho conosciuto Geolier, mi è piaciuto molto. Questo Sanremo arà una grande festa”.

Intanto, c’è vita oltre il Festival: “Ho tradotto “Supereroi” in spagnolo e un sacco di gente mi sta scrivendo le sue storie, esattamente come è successo qui. Ringrazio le persone che mi seguono perché è grazie a loro se faccio quello che faccio”. E poi ancora, continua Mr. Rain: “Il 1° marzo uscirà il nuovo album. Non posso dire nulla perché stiamo definendo le ultime cose. Ho mantenuto le caratteristiche della mia penna ma ho spaziato nel mondo musicale. Ci saranno delle date live, ci sarà il 26 novembre al Palazzo dello Sport a Roma e il 30 al Mediolanum Forum di Assago. Sto già preparando lo spettacolo. Quando sono sceso dal palco del Forum (lo scorso 18 novembre, nda) pensavo che non avrei voluto scendere, sarei rimasto là sei ore”.

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