Matteo Berrettini incontra la stampa

Oggi tutte le novità sul futuro di Matteo Berrettini che, come sappiamo, al momento è fermo per infortunio. Ma sta per tornare.

Matteo Berrettini si sta allenando in questi giorni a Montecarlo, ed è in collegamento proprio da lì per la conferenza stampa che si è appena conclusa. Subito la buona notizia: “Il mio rientro in campo sarà a breve, sto bene, mi sono preso il tempo necessario per tornare al massimo. Questa sarà una bella annata, voglio divertirmi e far divertire chi mi segue”.

[Foto: Gabriele Seghizzi]

Matteo Berrettini sottolinea come questi che ha vissuto siano stati mesi complicati, però adesso “Mi sento bene mentalmente e fisicamente, ho tantissima voglia di sentirmi di nuovo giocatore. Sento una bella energia nell’aria”. Il problema che ha colpito Matteo è stato fisico, è partito tutto da lì: “Il momento peggiore è stato l’infortunio alla caviglia agli US Open. Ho avuto infortuni, dolori, acciacchi, poi sono andato giù di morale perché non ho trovato l’energia mia solita che mi spingeva a dire ‘torno più forte di prima’. Non mi potevo aggrappare all’energia fisica ma poi è mancata anche quella mentale. Adesso sentendomi meglio con la testa riesco a gestire gli acciacchi meglio, e finalmente mi sto allenando con continuità”. Berrettini con il suo allenatore Roig sta lavorando su “Tanti piccoli dettagli utili per giocare meglio. È un lavoro che include a 360 gradi il tennis, molto tecnico. Questo approccio mi dà tanti stimoli, sono abbastanza giovane (ha 27 anni, nda) ma gioco da quando ho 7 anni e quindi trovare ogni giorno stimoli nuovi è importante”. E aggiunge, andando sul concreto “Ritornerò a Phoenix, poi a Miami e quindi la stagione sulla terra. Questi sono i programmi, però andrò giorno per giorno. Non giocherò Indian Wells”.

Matteo Berrettini: il futuro

I risultati di Sinner sono da stimolo? “L’ho sempre detto, ho grandissima stima di lui perché è speciale. Per vincere uno slam ci vogliono livello, tenuta mentale e fisica e tanto altro. Ci scriviamo spesso, siamo più uniti che mai dal punto di vista sportivo. Stare accanto a lui durante la Coppa Davis mi ha stimolato moltissimo. Quello che Sinner fa è motivo di orgoglio perché vedere un italiano lassù fa venire voglia anche a me di esserci, mi dà anche la spinta per tornare”.

A questo punto della storia e della sua carriera Berrettini conferma: “Rifarei tutto uguale. Se guardo indietro alla mia carriera sorrido. È tutto una vittoria, poi ovvio che si può pensare che quel match o quell’altro avrei potuto vincerlo. Ma con i se e i ma faccio un po’ fatica, ho gestito situazioni difficili e magari non sarei nemmeno qui se avessi fatto diversamente. Quindi sono felice di quello che sono e non cambierei nulla”.

In questo periodo duro però c’è stata la nota positiva, o se vogliamo il pensiero felice: “Ci sono tante persone che mi supportano e le ringrazio dell’affetto, sentirlo è una cosa che non ha uguali. Il momento più bello è stata la settimana di Wimbledon dell’anno scorso: sono arrivato al torneo praticamente senza allenamento, esserci mi ha fatto capire quanto ami il tennis, quanto mi piacciano i grandi tornei, quanti sacrifici abbia fatto per il tennis e quanti ne stia facendo per tornare. Ma l’affetto che ho sentito e sento da parte dei tifosi è stato fondamentale”. Berrettini ha tra l’altro raccontato come si sia confrontato con altri sportivi che l’hanno aiutato, tra di loro Paolo Maldini. Parlando d’altro – argomento a me più affine, almeno su questo blog – la musica l’ha aiutato in questo periodo complesso ma semplicemente perché “Fa sempre parte della mia vita e della mia routine, dal momento in cui mi sveglio. Mi dà carica o mi fa rilassare. Sto ascoltando tanta musica italiana, rap e hip hop, cose recenti”.

Si è tanto parlato della storia tra Matteo e Melissa Satta, lui sorride: “Io e Melissa non stiamo più insieme. Abbiamo avuto un rapporto bellissimo, abbiamo una grande stima uno per l’altra ma non mi piace condividere troppo la mia vita privata. La ringrazio per i mesi bellissimi vissuti insieme”.

Quindi, per chiudere, “Nel 2024 non guarderò alle classifiche. Poi se vincerò ne sarò felice ovviamente, ma non è l’obiettivo guardare alla classifica. È chiaro che sono competitivo e se guardo il mio ranking di adesso… qualche tempo fa avevo dubbi, mi chiedevo ‘tornerò, non tornerò’; adesso questo dubbio è passanto ma ne ho altri e dico per fortuna: anche quelli fanno andare avanti”.