The Spirit of Japan, una mostra che è un viaggio in Giappone

Dopo Tokyo, San Paolo e Shangai, arriva per la prima volta in Italia e in anteprima per l’Europa “The Spirit of Japan, an immersive art experience”, da domani 24 maggio a Milano – Scalo Farini.

Assolutamente 5 Franci pop, perchè il Giappone è pop.

C’è una passione rinnovata per il Giappone solo a Milano o anche altrove? E’ la seconda mostra a tema che mi sono trovata a visitare in poche settimane, e ne sono ben felice. “The Spirit of Japan, an immersive art experience” apre domani allo Scalo Farini, ed è una mostra immersiva. Anzi, un viaggio nel Giappone dell’immaginario collettivo.

L’esperienza che regala la mostra è sensoriale, realizzata attraverso 400 opere dei più importanti Maestri del
“mondo fluttuante” raccolte in venti musei in tutto il mondo, rielaborate per creare ambientazioni suggestive che invadono lo spazio e travolgono il visitatore, fra profumi d’oriente e un sound design avvolgente. Qui si può godere di tre secoli di arte giapponese, quella del movimento artistico
Ukiyo-e, che ha influenzato l’arte occidentale dal XIX secolo in poi e che vide protagonisti artisti famosi come Hokusai e meno noti come Kuniyoshi, Utamaro e Kunisada.
Queste opere hanno grande forza espressiva e hanno anche i tratti della modernità; rielaborate in una straordinaria e imponente installazione, creano una messa in scena dinamica come un viaggio
attraverso momenti diversi, ognuno con il proprio ritmo e la propria atmosfera. Si sta tra arte classica e tecnologia all’avanguardia, che è un po’ il riassunto di quello che è il Giappone.

The Spirit of Japan: la mostra

The Spirit of Japan è un viaggio nel Giappone dell’immaginario popolare, il mondo delle geishe, dei samurai e degli spiriti, che prende origine dalle stampe giapponesi che si diffusero in Europa nella seconda metà del XIX secolo, quando si aprirono gli scambi commerciali tra l’Occidente e il Giappone. Questa diffusione dell’arte giapponese ha avuto un impatto profondo sull’arte occidentale, influenzando non solo gli impressionisti e i pittori d’avanguardia come Van Gogh, Gauguin e Bonnard, ma anche le arti decorative, la musica e la danza. È attraverso la natura rappresentata nelle stampe dei grandi maestri che si comincia a raccontare il Giappone: i paesaggi e l’effimera bellezza dei ciliegi in fiore si trasformano in una foresta magica e misteriosa abitata dagli “yokai”, gli spiriti del folklore giapponese (di cui è espertissima la mia nipotina Emma), e poi il mare, l’iconica “Grande Onda” di Hokusai, travolge tutto, accompagnato da “La Mer” di Claude Debussy che proprio a quell’opera si ispirò nel comporla. Affascinanti geishe appaiono da dietro i paraventi di carta di riso. Al crepuscolo, le lampade di carta proiettano le loro ombre, illuminando gli occhi, le bocche e le mani degli attori kabuki nelle loro pose migliori e poi la danza guerresca dei samurai ci travolge prima di lasciarci andare trasportati dal vento, tra le lanterne che fluttuano nel cielo notturno. Quanta poesia.
La mostra si completa con altre due esperienze dedicate all’arte digitale immersiva. La prima è “Mutation”, un’opera che accompagna gli spettatori in un’esplorazione del mutamento della materia. Presentata per la prima volta al Centre Pompidou di Parigi, questa creazione di Danny Rose Studio promette un’esperienza visiva e sensoriale unica. La seconda è “Reflection”, un’installazione d’arte generativa interattiva che trasforma i movimenti dei visitatori in fluidi colorati e volute fluttuanti.

Ideata e prodotta da Danny Rose Studio (collettivo di arte digitale di base a Parigi, ma espressione dell’eccellenza italiana nel mondo) e organizzata da GC Events, uno fra i produttori più attivi di mostre e family show in tutta Europa, “The Spirit of Japan” sarà aperta fino al 30 giugno. Orari: dal mercoledì al lunedì ore 10:00-20:00 (chiuso il martedì). Biglietti qui.